Serenità in casa Inter, missili alla Ibra e il dilemma tattico: come stiamo arrivando all’attesissimo Derby d’Italia fra Inter e Juve
In casa Inter si respira serenità: in testa alla classifica, con tre punti sulla Juve e uno solo sui cugini milanisti, inizia la settimana di preparazione alla partita per eccellenza, la sfida tra le sfide: il derby d’Italia. Inter e Juve, infatti, sarà l’anticipo della 13^ giornata di campionato in programma sabato 22 novembre.
La settimana inizia nel migliore dei modi per la squadra nerazzurra: Ibrahimovic, andato a segnodue volte nella sfida col Palermo, è stato risparmiato in vista dell’amichevole prevista con l’Olanda, mercoledì prossimo. “A seguito delle richieste di Zlatan” afferma il ct della Svezia, Karl Lagerbach, sul sito della federcalcio svedese – “ gli abbiamo concesso di non essere convocato per l’amichevole con l’Olanda. Zlatan ha giocato due partite a settimana per un lungo periodo. Mi è sembrato giusto lasciarlo riposare. E’ meglio per lui, e anche per la Nazionale.
Il ritorno di Walter Samuel
Walter Samuel, dopo 11 mesi di calvario (il difensore si era infortunato il 23 dicembre dell’anno scorso, nel primo tempo del derby), torna disponibile per Mourinho. Con un fresco rinnovo di contratto “The Wall” è deciso a tornare a tutti gli effetti, anche se non si sente ancora al 100 %. Il 5 novembre aveva giocato i suoi primi 90’ minuti nella partita amichevole in Pinetina tra l’Inter Primavera, arricchita da alcuni elementi della prima squadra e la squadra riserve del Watford, club inglese di First Division.
Mou lo convoca subito dopo per la gara in trasferta con la Reggina, ma, il difensore argentino resta in panchina. Non serve, però, aspettare a lungo: nella gara in casa con l’Udinese Samuel fa il suo ingresso in campo dal 1’ minuto. “The Wall” ha giocato anche sabato contro il Palermo, risultando tra i migliori in campo, a coronamento di una settimana speciale, che gli ha regalato il terzo figlio. Samuel sarà fondamentale anche sabato, ancor più considerando l’assenza di Ivan Ramiro Cordoba: il difensore colombiano, infatti, già diffidato e ammonito nella gara col Palermo, salterà il prossimo incontro.
Ibra e il Pallone d’Oro
“Al Pallone d’Oro non ci penso”: queste le parole di Zlatan Ibrahimovic ai microfoni di Sky dopo la punizione terrificante contro il Palermo, che ha lasciato tutti senza fiato. Non ci sono dubbi: Ibra trascina l’Inter e con i suoi gol spettacolari non può che essere fondamentale per la squadra dello Special One, che dichiara: “Il Pallone d’Oro per lo svedese? A volte non basta essere il migliore per vincerlo, ci vuole anche una buona campagna elettorale. Speriamo che il calcio italiano la faccia bene: intanto lui deve continuare a giocare così sino al termine della stagione”.
Ibra, infatti, sembra aver fatto passi da gigante per la candidatura al Pallone d’Oro. Arrancando dietro Cristiano Ronaldo, strafavorito fino a pochi mesi fa nella corsa al trofeo individuale più famoso d’Europa, il bomber svedese sembra ormai averlo raggiunto e le voci su un suo possibile sorpasso aumentano. Resta il fatto, però, che la bacheca di Cristiano Ronaldo parla da sé: ha conquistato la Champions e la Premier League, ed inoltre, il suo europeo ha avuto sorti migliori di quello di Ibra, arrivato rotto alla massima rassegna continentale. Questo però non mette in dubbio né offusca le magie del goleador nerazzurro: i suoi gol hanno liquidato il Palermo sabato e siamo sicuri che i suoi tifosi, e non solo i fan interisti, attendono il bis con la Juve.
Il dilemma tattico di Mourinho: come giocherà l’Inter?
Alle porte del derby d’Italia tutti si chiedono come scenderanno in campo Inter e Juve: si mormora, si parla, nei bar e negli uffici partono i primi sfottò ed i primi pronostici fanno capolino. C’è aria di derby d’Italia già da alcuni giorni, ancor prima dell’ultima giornata di campionato, ancor prima che i biglietti fossero messi in vendita il 12 novembre scorso.
Mou, come sempre, non dà sicurezze sulla formazione, né, soprattutto, sul modulo tattico che è intenzionato a proporre sabato. La squadra nerazzurra non è mai inquadrabile, si trasforma come l’araba fenice: ogni partita è una sorpresa, ogni decisione di Mourinho lascia libero sfogo alla fantasia. Alle prime battute interiste Mou aveva provocatoriamente annunciato che con lui si sarebbe sempre giocato con tre punte “vere”, ma il dogmatismo mourinhano pian piano si è andato allentando. Col Palermo, ad esempio, Muntari era dietro le due punte, Ibra e Cruz, con un mascherato 4 – 4 – 2 . Questo va da sé che non può che ricordare la filosofia di un certo Mancini… ma non se ne faccia parola: Mou stupisce e stupirà ancora, non abbiamo dubbi.
Sulla definizione di derby d’Italia da anni ci sono controversie. Da campionato in campionato le situazioni sono cambiate, le bacheche si sono riempite e le “grandi” sono costante argomento di discussioni. La storica definizione, che si fa risalire al 1967 dal giornalista Gianni Brera, è sfumata, infatti, con la retrocessione bianconera nel 2006 in serie B o, come dice il Presidente dell’Inter Massimo Moratti, “con la scelta di una squadra di scendere in serie B”. Ne sono sfumati, però, solamente i contorni: Inter – Juve resta e rimane “La partita”: 90 minuti di emozioni altalenanti, di scariche emozionali che anche uno 0 a 0 saprebbe dare. C’è chi dice che il Milan dovrebbe prendere il posto dell’Inter, avendola superata nel numero degli scudetti cuciti sulla maglia, c’è chi, invece, ritiene che la Juve debba cedere il posto alla Roma. Noi non diamo un nostro giudizio, lasciamo a tutti la propria interpretazione: fatto sta che Inter – Juve è vicina, mancano poche settimane ed il 22 novembre le luci di S. Siro si accenderanno e il duecentonovesimo derby d’Italia avrà inizio.