Riccardo Orsolini è stato uno dei grandi protagonisti della qualificazione in Champions League del Bologna, il calciatore ha parlato di un pensiero emozionante.
Nonostante la gioia ha voluto ricordare una persona che non c’è più, portando i fan dei felsinei, ma non solo, a commuoversi.
Per Orsolini questo è finalmente l’anno della consacrazione a 27 anni, riuscendo a raggiungere un risultato straordinario e in grado di fargli sognare di giocare in stadi come il Santiago Bernabeu o il Nou Campo. Una cosa che sembrava essersi garantito da giovanissimo per poi perdersi tra problemi fisici e prove altalenanti.
Cresciuto nell’Ascoli l’esterno d’attacco fa bene fino al raggiungimento della Serie B dove viene notato e acquistato dalla Juventus nel gennaio del 2017. Per lui sembra iniziata un’ascesa verso il calcio internazionale che frena bruscamente quando i bianconeri non puntano su di lui e lo cedono in prestito biennale all’Atalanta. Ala Dea però ci rimane solo sei mesi e poi viene ceduto in prestito al Bologna dal quale non andrà più via. Nonostante buone stagioni e grandi prestazioni rimane un po’ nascosto agli occhi del grande pubblico, fino a quest’anno.
A qualificazione raggiunta ecco cosa ha detto e a chi ha pensato.
Dazn ha letteralmente invaso la macchina di Riccardo Orsolini con Alessio De Giuseppe che si è fatto raccontare questa cavalcata emozionante. L’esterno d’attacco ha dimostrato subito di essere molto felice per il traguardo raggiunto, ma non ha mancato anche di regalarci un momento malinconico.
Ha così spiegato: “Ho finito di piangere letteralmente trenta secondi fa. Abbiamo visto Atalanta-Roma tutti insieme al centro sportivo, abbiamo festeggiato con lo staff e tutti quelli del club. Appena è finita la partita ho pensato subito a Sinisa Mihajlovic, ha messo le basi e ci ha trasmesso il carattere che aveva lui”.
Il calciatore aveva iniziato la sua carriera da allenatore proprio a Bologna, nella stagione 2008/09. Dopo aver guidato Catania, Fiorentina, Serbia, Sampdoria, Milan, Torino e Sporting Lisbona nel 2019 era tornato al Bologna stesso. Una stagione finita con l’esonero e la nomina proprio di Thiago Motta. Sinisa era già gravemente malato e sarebbe venuto a mancare il 16 dicembre di quell’anno.
Un uomo straordinario che è riuscito a regalare forza e determinazione di una squadra che si è costruita nel tempo e che anche grazie a qualche acquisto importante ha regalato il sogno alla piazza della Champions League, un traguardo che non ha fatto dimenticare a nessuno quanto fatto da Sinisa.
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