Sinner, è ancora decisamente troppo presto per cantare vittoria. L’annuncio è spiazzante: se ne riparla tra un decennio
Dire che siano ore concitate non renderebbe bene l’idea di quanto preoccupi l’attuale stato di salute nel numero 1 d’Italia. Da quando Jannik Sinner ha raggiunto Torino per potersi curare al J Medical, le notizie circolate sono state poche e frammentarie. Nessuno ha ancora idea di quale sia la natura del suo problema all’anca e nessuno, al contempo, può fare ipotesi circa il suo rientro.
Non sappiamo ancora se sarà a Parigi o se, invece, dovrà rinunciare al sogno d’inseguire il secondo Slam. La sola cosa certa è che alloggia al J Hotel insieme a Matteo Berrettini e che nella giornata di lunedì, seppur abbia evitato racchette e palline, è sceso in campo per sgranchirsi un po’ le gambe. Il resto è fumoso, incerto, per nulla chiaro. Di chiaro c’è solo che tutti, come spesso accade in queste situazioni, si stanno arrogando il diritto di pontificare sul suo futuro e sul suo infortunio.
Cosa che non è piaciuta neanche un po’ all’ex tennista italiano, oggi 46enne, Daniele Bracciali che, intervistato da Mowmag ne ha avuto un po’ per tutti. Inclusi coloro i quali, appunto, sono certi di avere la verità in mano: “Con il senno di poi sono bravi tutti a parlare – ha detto in riferimento all’infortunio di Jannik – ma perché tutti i grandi coach che hanno attorno questi giocatori non l’hanno bloccato? Dovreste chiederlo a loro perché l’hanno fatto giocare a Madrid.”
Poi un ulteriore affondo: “Probabilmente avrà giocato perché pensava di potercela fare, ma a dire dopo che non doveva giocare a Madrid sono bravi tutti, perché poi se avesse vinto avremmo parlato del grande trionfo. Ricordiamoci che l’italiano con lo sport ha poco a che fare perché è solo un tifoso“.
Sinner, non c’è fretta: Bracciali ci va cauto
Ma questa non è, a ben vedere, la sola cosa che ha infastidito Bracciali. L’atleta di Arezzo ci ha tenuto a puntualizzare un’altra cosa relativamente a Sinner. A ripeterla, anzi, considerando che aveva già sottolineato, tempo fa, questa sua convinzione.
In merito al trend di vittorie, l’ex tennista sostiene che “non bisogna parlare adesso, ma che le somme si tireranno tra 10 anni. Tutti già ne parlano adesso quando ha appena cominciato il suo cammino, ma se ne dovrà discutere quando avrà finito la sua carriera e vedremo che cosa avrà concluso. Per ora è sulla buona strada”.
Infine, un passaggio sul Roland Garros: “Mi sembra una domanda talmente stupida quando mi chiedono se lui possa o meno vincere Parigi – ha proseguito Bracciali a Mowmag – Se io fossi certo non andrei al botteghino delle scommesse a giocarmi anche casa? Forse non hanno capito che non faccio il veggente di mestiere”.